La battaglia dell’uguaglianza dei sessi da una nuova prospettiva.
Partiamo dal presupposto che, ad oggi, l’uguaglianza di genere non esiste. Come è possibile che, nonostante anni e anni di lotte femministe, non si sia arrivati a polverizzare questo pesante macigno della nostra società?
Forse perché è stata sempre vista come una causa prettamente femminile. Donne che si espongono per i diritti di altre donne.
E gli uomini? Alcuni simpatizzano, altri ne sono indubbiamente infastiditi, altri ancora indifferenti.
Nell’ultimo periodo, però, si è iniziato a trattare il tema da una nuova prospettiva. La campagna di solidarietà HeForShe, promossa da UN Women, mira a promuovere l’uguaglianza di genere a livello globale. Affinché questo avvenga, è necessaria una condivisione da parte di tutti, uomini e donne. L’identità di genere si annulla e rimane l’umanità, nella sua più pura e semplice accezione. Un’umanità che condivide gli stessi principi, come istruzione accessibile a chiunque, stipendi equiparati e pari opportunità sul luogo di lavoro.
Il movimento HeForShe
Interessante è il discorso di Elizabeth Nyamayaro, ideatrice di HeForShe. In una conferenza TED sostiene che l’uguaglianza di genere non deve essere vista come una battaglia delle donne contro gli uomini ma come “un atto di solidarietà da parte di tutti gli uomini e i ragazzi verso se stessi e verso le donne, in modo da creare e condividere una visione comune”.
Questa è la forza innovativa del movimento, che si rivolge indistintamente a tutti coloro che credono nell’uguaglianza. E i numeri sono impressionanti. In appena tre giorni, più di 100.000 uomini hanno aderito all’iniziativa; in una settimana, si sono generate 1.2 miliardi di conversazioni sui social media.
La capacità di HeForShe di sensibilizzare le persone non si ferma solo in ambienti in cui si è sotto la luce dell’opinione pubblica, ma colpisce ognuno di noi. Diverse sono state le iniziative che sono stati messe in atto da singoli individui in varie parti del mondo. Un esempio è il raduno ciclistico organizzato da un giovane a Pune, India, dove 700 ciclisti si sono impegnati a diffondere il messaggio di HeForShe all’interno della comunità. Tante sono le città, da New York a Parigi, che hanno dato voce al movimento attraverso l’arte.
Emma Watson e il discorso all’ONU
Emma Watson, GoodWill Ambassador di UN Women, nel suo discorso durante la Giornata Internazionale della Donna, sostiene che, uomini e donne, dovrebbero essere liberi di essere ciò che vogliono, senza il timore di dover essere per forza etichettati.
E aggiunge:
“Se smettessimo di definirci a vicenda in base a cosa non siamo e iniziassimo a definirci in base a chi siamo, potremo essere tutti più liberi” (Emma Watson – HeForShe Speech).
Non è il genere maschile o femminile che ci definisce, ma l’umanità condivisa.
Una volta che abbracceremo questa nobile ma, a quanto pare, complicata idea saremo tutti liberi. Ed uguali.