Federico Sirianni

Federico Sirianni

Cantautore genovese, residente a Torino, ha esordito al Premio Tenco nel 1993 (dove è tornato come ospite nell’ultima edizione 2023) ottenendo, in seguito, il Premio Musicultura della Critica, il Premio Bindi, il Premio Lunezia Doc, il Premio Città di Quiliano, la Menzione speciale del Club Tenco per Musica contro le mafie e, ultimo in ordine di tempo, il recentissimo Premio Bertoli.

Ha pubblicato cinque album, l’ultimo dei quali “Maqroll”, tra i cinque finalisti per la Targa Tenco 2022 nella categoria “Miglior album italiano dell’anno”,  è stato definito dalla critica specializzata “un capolavoro” e il libro “L’uomo equilibrista” (Miraggi Edizioni).

Nel settembre 2023 è uscito il disco “Domani si vive e si muore” realizzato con il violinista cantautore Michele Gazich con brani inediti di Michele Straniero, l’inventore dei Cantacronache e precursore della moderna canzone d’autore italiana.

Nel marzo 2024 ha pubblicato il singolo “La promessa della felicità”, segnalatosi tra i cinque finalisti per la Targa Tenco nella categoria “Miglior canzone dell’anno”.

Numerose le collaborazioni artistiche, dal poeta torinese Guido Catalano al trasformista internazionale Arturo Brachetti e poi, solo per citarne alcuni, Greg Cohen, Armando Corsi, Fausto Mesolella, Allan Taylor, Dori Ghezzi, Gianpiero Alloisio, Roberto Freak Antoni, Django Edwards, Martha Canfield, Juan Carlos Flaco Biondini e molti altri.

Ha realizzato spettacoli dedicati ad alcuni “giganti” della musica, da Giorgio Gaber (con i musicisti originali del teatro-canzone di Giorgio Gaber) a Fabrizio De Andrè, da Tom 

Waits (con la collaborazione del suo storico contrabbassista Greg Cohen) a Leonard Cohen, da Bob Dylan a Francesco Guccini (in compagnia di Flaco Biondini).

Ha scritto musiche e canzoni per il Teatro della Tosse di Genova; ha insegnato “Songwriting” alla Scuola Holden di Torino ed è Tutor per il progetto della Regione Liguria “Cantautori nelle scuole” e per i laboratori filosofici del Kum Festival di Ancona, sotto l’egida di Massimo Recalcati.

Bruno Lauzi lo ha definito il vero erede della grande scuola genovese dei cantautori.