Che cosa rende speciale TEDxTorino? In primo luogo i nostri volontari, un esercito di appassionati che ogni giorno ama confrontarsi sulle piccole idee che cambiano il mondo. Un mondo che per noi parte proprio dalla nostra casa, Torino, città che ha fatto dell’innovazione uno dei punti chiave del proprio sviluppo e della sabaudità un metodo di progettazione.
Ma Torino è anche molto altro. Andando oltre i soliti stereotipi e frasi fatte, Sabaudità, giovane blog lanciato nel 2017 da Alice Avallone, cerca di raccontare il capoluogo piemontese cono uno sguardo diverso, attraverso le parole di chi ci è nato, di chi ci è cresciuto e di chi ci vive. Piccoli dettagli che descrivono una città che non si finisce mai di scoprire. Perché, come sostiene l’autrice stessa del blog, Torino “È tutto ciò che si nasconde dietro l’austero rigore e l’innato riserbo sabaudo: oltre il senso del dovere e la proverbiale discrezione, c’è di più”.
Una sabaudità raccontata anche dalle appassionate parole dei nostri volontari Ella Marciello, Copywriter e Communication Supervisor, ed Enrico Gentina, Curator. Partendo dai parchi, i primi ricordi di quando era bambina, Ella ci accompagna mano nella mano, rigorosamente a piedi, alla scoperta di una città che sa farsi amare soprattutto in autunno, stagione “che permette alla città di farsi bella senza diventare implacabile, di agghindarsi con i colori vividi eppure un po’ decadenti delle foglie morte lungo i viali, di far emergere un’essenza che mai come in questa stagione la rappresenta pienamente”. Una città che conquista proprio per quel suo misto di discrezione, eleganza, razionalità e attenzione per il gusto. Una città che, in fondo, le somiglia molto.
Salendo a bordo di uno di quei vecchi tram verdoni che attraversavano il capoluogo piemontese tanti anni fa, Enrico ci offre il ritratto di una città generosa, tanto nella gastronomia quanto nell’offerta culturale. È, infatti, prima di tutto nel cibo che il carattere di questa città emerge in tutta la sua complessità. Partendo dai numerosi antipasti che compongono il tipico menu locale, “un modo di stare al mondo, prolungare l’attesa del piatto forte con infinite leccornie tutte almeno del livello del main course. L’antipasto come un’attesa che è godimento puro e che rischia di distrarre a ciò che attendi”. Dalla ricchezza gastronomica passiamo alla ricchezza culturale, perché Torino è anche la città che ha saputo dare a ogni quartiere un piccolo o grande teatro, un luogo dove vedere spettacoli e dove provare a stare. Qualcosa di cui tutti i torinesi dovrebbero essere fieri. Anche chi, come lui, è cresciuto a Volpiano.