«Lei dev’essere il ladro».
«Come? Signor giudice, guardi che io non ho rubato niente».
«Questo lo devo decidere io».
«Va bene, ma non dovrei essere perlomeno ritenuto innocente fino a prova contraria o roba simile?»
«Nei telefilm, forse. Qua non abbiamo tempo da perdere. E poi si vede lontano un miglio che è un ladro».
«Ah sì?»
«Sì. Ha la faccia da ladro, proprio».
«La faccia da… Scusi signor giudice, mica può giudicarmi in base alla faccia!»
«Se permette, il giudice sono io. Comunque, in base a cosa dovrei giudicarla se no?»
«Non saprei, in base alle prove?»
«Ahah, prove! Cancelliere, senta qui: questo vuol essere giudicato in base alle prove! Ma lo sa quanti casi aperti ci sono in questo tribunale?
«No».
Centinaia di migliaia! Se cominciassimo a giudicare la gente in base alle prove… non mi ci faccia pensare. Molto meglio così, un’occhiata rapida e via».
«Ma che razza di giudizio è mai questo?!»
«Chi ha mai parlato di giudizio? Qui si va per il rito abbreviatissimo: il pre-giudizio».
«Mi lasci almeno spiegare la mia versione dei fatti».
«È matto per caso? Se la lasciassi parlare, poi forse dovrei rivedere alcune delle mie posizioni, o magari cambiare idea completamente… No no, mi dia retta: è meglio così per tutti».
«Ma io…
«Silenzio in aula! L’imputato viene pre-giudicato colpevole e condannato alla reclusione per mesi sei. La seduta è tolta! Il prossimo».
«Buongiorno signor giudice».
«Piromane, si accomodi».
…
Il pregiudizio
Quello che hai appena letto ti sembra grottesco?
Eppure lo facciamo quotidianamente.
Nessuno vorrebbe essere imputato in un processo del genere, ma in qualità di giudice supremo del proprio tribunale personale, ciascuno si avvale del pregiudizio in continuazione. Il più delle volte in maniera del tutto inconsapevole. Prima che inizi a batterti il petto in segno di penitenza però, devo dirti che è una cosa del tutto naturale.
Ogni un singolo giorno il nostro cervello deve prendere migliaia di decisioni. Così tante che, per la maggior parte di esse, si avvale di scorciatoie basate sull’esperienza: se così non fosse, riusciremmo a concludere ben poco nelle nostre giornate (e nella nostra vita in generale).
Il pregiudizio è una di queste scorciatoie.
Cos’è il pregiudizio?
Pregiudizio è una parola di origine latina, praeiudicium, che si compone di prae- (prima) e iudicium (giudizio). Si tratta appunto di un giudizio di valore affrettato, preso sulla base di esperienze analoghe precedenti o di conoscenze generiche o indirette.
Pregiudizio significa costruire la propria convinzione sulla base di indizi insufficienti – quando non del tutto assenti.
Ora, può anche darsi che nel corso dell’evoluzione una scorciatoia del genere si sia rivelata utile – perfino essenziale – allo sviluppo della società umana. Magari in un periodo in cui la diffidenza era ciò che ti teneva in vita.
Ma oggi è superato, proprio come le giacche con le spalline imbottite.
E allora perché continuiamo a servircene?
Il cervello utilizza circa il 20% delle energie dell’intero organismo. Questo valore aumenta in proporzione al carico di lavoro, su cui le scelte quotidiane incidono in modo significativo.
Come ogni scorciatoia, il pregiudizio ci risparmia la fatica: quella di dover raggiungere una maggior comprensione, di sforzarci di entrare veramente in contatto con l’altro.
Per questo, come diceva quel capellone di Albert Einstein, è più facile rompere un atomo che un pregiudizio: il pregiudizio è una condizione altamente efficiente dal punto di vista energetico.
Molto meno dal punto di vista sociale.
TED Circles
Come tutte le abitudini, anche i pregiudizi possono essere abbandonati, sia a livello personale che come società nel suo complesso. Il confronto continuo è uno dei modi migliori per rompere gli schemi e le scorciatoie del cervello, e trovare schemi nuovi, più umani.
I TED Circles sono un nuovo format che punta a coinvolgere piccoli gruppi di persone all’interno di una discussione, su argomenti proposti ogni mese da TED: la scorsa settimana, TEDxTorino ha organizzato un TED Circle proprio sul tema del pregiudizio.
Per scoprirli tutti, clicca qui