Durante l’evento Humans in CO, sul palco di TEDxTorino, Francesca Rosso ha rievocato una magia vecchia migliaia di anni: quella della Danza Odissi.
Dopo il suo talk, l’abbiamo intervistata per fare in modo che quella magia aleggiasse ancora un poco tra noi.
Odissi: una danza dimenticata
Nello stato indiano dell’Orissa, dove si pratica, la danza Odissi è conosciutissima: ci sono spettacoli gratuiti tutte le sere, che durano molte ore, e tutti li vanno a vedere.
L’Odissi è una danza che nasce per raccontare le storie delle divinità, per democratizzare la cultura – che era scritta, ma pochissime persone avevano accesso ai testi sacri – e quindi un modo per divulgare gli insegnamenti religiosi.
Si faceva nei templi quindi, ma era accessibile anche a chi non poteva entrarvi: i danzatori sono truccati e vestiti in modo appariscente per essere ben visibili anche da lontano.
Quella che vediamo oggi è una ricostruzione della danza originale, le cui posture sono state ricostruite a partire dalle statue, dopo l’indipendenza dell’India.
Le danzatrici Odissi infatti, che agli occhi degli occidentali erano sostanzialmente prostitute sacre che vivevano nei templi, durante la colonizzazione inglese scomparvero quasi del tutto – e la danza con loro.
Chi cammina da solo va più veloce, ma camminando insieme si va più lontano.
Io danzo con altre due ragazze, e poi ci sono i nostri maestri indiani che sono coinvolti in tutto ciò che facciamo: in India c’è la cultura e della trasmissione degli insegnamenti del guru, è un modo completamente diverso di insegnare e imparare.
Io stessa sono qui oggi con le benedizioni dei miei maestri: nelle vecchie scuole, come quella che frequentiamo noi, il maestro vive con gli allievi ed è innanzitutto un maestro di vita. C’è un rispetto assoluto di questa figura. Diversamente che in occidente, dove una persona è apprezzata quando fa qualcosa di individuale, di innovativo di distintivo, in India si viene apprezzati se si resta nel solco della tradizione.
La danza Odissi: una scelta di vita
La danza Odissi è una danza che dà – nell’immediato – pochissime soddisfazioni: è molto difficile e complessa, e prima che ci si possa esibire e salire su un palcoscenico bisogna fare dai due ai quattro anni di solo esercizio. Per gli occidentali, abituati a volere tutto subito, è una bella sfida! Inoltre è una danza particolarissima, che non può essere eseguita ovunque. Si tratta quindi sicuramente di una scelta particolare.
I saggi indiani dicono che quando l’allievo è pronto, il maestro arriva. Si vibra insieme: io ho scelto la danza Odissi e lei ha scelto me.