Nasce fra il 1915 e il 1920 l’area a Sud della città di Torino denominata “Lingotto”.
Questa zona è stata una dei principali quartieri storici che caratterizzano la città, un teatro simbolo del cambiamento della società, da quegli anni fino ai giorni nostri.
L’idea ha origine con la nascita di una delle più importanti fabbriche automobilistiche italiane, la FIAT, e il suo utilizzo era destinato alle attività meccaniche della storica azienda e come alloggi per i lavoratori della stessa FIAT, e prende il nome dall’omonimo quartiere della città.
Parliamo di un’area che copre circa 380.000 metri quadrati, sui quali è sorto lo stabilimento simbolo della città. L’idea di Giovanni Agnelli è stata sviluppata dall’architetto Giacomo Mattè Trucco, ritenuto la professionalità dell’epoca estremamente adatta ad avviare e seguire lavori di una simile portata. Infatti si trattava del primo stabile fatto di cemento armato così grande, in Italia per quel periodo. Oggi potrebbe sembrare un paradosso, se pensiamo alla forte attenzione verso gli eco-mostri riscontrabile negli ultimi anni, ma questo complesso, fortemente voluto dalla famiglia Agnelli, divenne in poco tempo l’emblema della modernità aziendale e di una Italia desiderosa di una nuova società, di un nuovo sviluppo.
All’interno dell’azienda FIAT questi desideri prendono vita con l’inserimento della famosa catena di montaggio di Ford, un sistema dove gli operai potevano rimanere presenti nella loro postazione ed occuparsi soltanto del materiale che arrivava in modo progressivo, e quindi più rapido. La FIAT è stata la prima fabbrica nella storia aziendale italiana ad adottare questa logica organizzativa.
Nelle epoche successive, il quartiere di Torino si trasformò a misura sia dell’azienda e sia dei lavoratori. Ricordiamo che da quest’area della città sono state prodotte alcune delle più importanti automobili storiche come la mitica Topolino e la Torpedo. Visto l’enorme successo imprenditoriale, la famiglia Agnelli avviò il suo programma di espansione aziendale. Se da un lato vi sono nuove nascite, però, dall’altro lato altre sedi sono destinate a morire come è accaduto per lo stabilimento FIAT di Lingotto. Nel 1982 si iniziava già a parlare di temi rilevanti ai giorni nostri come il futuro, la globalizzazione e nuovi modelli organizzativi per le aziende.
La maestosità del Lingotto è tale tanto da non poter essere ignorata. Infatti se le sue dimensioni grandiose negli anni Venti affascinavano la popolazione e i turisti, nel 1985 rappresentavano una enorme difficoltà da ricollocare su altre attività. Per questo, proprio in quell’anno, fu indetto un bando per la riqualificazione urbana, bando che vide candidati numerosi nomi importanti appartenenti al settore dell’architettura moderna e internazionale ma il progetto di riqualificazione doveva andare a un italiano senza ombra di dubbio. Solo un simile profilo sarebbe capace di comprendere la storia e le radici di un pezzo di storia dell’economia nazionale. Vinse il genovese Renzo Piano.
L’attuale configurazione del Lingotto, visibile durante una sua visita, è rappresentativa della riqualificazione urbana attivata dal bando vinto dall’architetto genovese.
Il disegno di Piano ha voluto solamente riportare in vita la maestosità della struttura del Lingotto e presentata fin dalla sua inaugurazione del 1923. Lo stabilimento, oggi dedicato al terziario avanzato, ha sempre indicato la direzione cittadina verso lo sviluppo, in particolare quello industriale.
Attualmente, l’edificio forma una L, nella parte lunga e una volta destinata agli alloggi operai sorgono l’NH Hotel e il grandioso giardino tropicale, il centro servizi, il centro congressi e uffici direzionali. Vi è anche l’area destinata allo shopping chiamata 8 Gallery dove si trovano negozi, servizi ristorativi e un cinema multisala. Nella parte corta sono stati ricavati quello destinato alle esposizioni e l’auditorium.
Inoltre trovano spazio anche due importanti attrazioni che ripropongono in chiave moderna un pezzo di storia della città di Torino:
- la pinacoteca Agnelli, situata all’ultimo piano del complesso Lingotto, è uno scrigno che racchiude, grazie a uno stile futurista, la selezione di opere appartenenti alla collezione privata di Gianni e Marella Agnelli. Ospita anche mostre temporanee dedicate all’arte moderna. Invece, sul tetto, vi è la pista parabolica utilizzata per il collaudo delle automobili.
- la rampa elicoidale utilizzata, ai tempi della FIAT, per trasportare le automobili sino alla pista di collaudo posizionata sopra al tetto nel 1920. Ora invece, sempre presente all’interno dell’edificio, è stata ristrutturata e visibile all’occhio del visitatore in tutta la sua bellezza.
Questo con l’intento di ridare sviluppo a quella parte genuina della città così vitale e poliedrica ma complessa allo stesso tempo.
Come mai ti raccontiamo questa enorme e importantissimo pezzo di storia italiana ma soprattutto della città di Torino? Il Centro Congressi , sarà la location della prossima edizione di TEDxTorino, quella del 29 Gennaio 2017. Abbiamo fortemente voluto questa location come punto in cui diffondere le migliori idee che vale la pena mettere in circolazione, perché la struttura rappresenta il punto nevralgico della storia moderna di Torino. Un luogo plasmatosi con la storia della città, nonché del paese, un luogo capace di influenzare la vita tutt’attorno. Insomma un This must be the place!
Elena Mazzali
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