Cosa ci farà un food editor a This must be the place il 29 gennaio? Lo dice con leggerezza e autoironia il giornalista Luca Iaccarino in questa breve intervista. Vuole confrontarsi con quello che non sa e quello che è diverso o lontano da lui, a seconda del punto di vista. Il suo atteggiamento nei confronti di TEDx? Aperto a tutto.
Ci racconti in poche frasi cosa sta significando per te essere relatore di TEDxTorino?
“Significa uscire dalla comfort zone delle cose che so di saper fare bene. Bisogna sfidarsi, no?”
Cosa ti aspetti dalla giornata del 29 gennaio?
“Di incontrare persone che parlano di cose a me totalmente ignote e di divertirmi.”
Pensando a ciò che racconterai sul palco di TEDxTorino ma immaginando di essere su una ribalta simile tra dieci anni, cosa ti piacerebbe poter raccontare?
“Che anche grazie al mio Talk le trattorie continuano ad aver fortuna e che Tripadvisor è diventato un posto affidabile.”
Qual’è la prossima sfida che dovrai affrontare?
“Convincere i lettori che il cibo non è solo gastronomia. E perdere tre chili.”
Giochiamo allo “speed date delle idee”, scorrendo gli altri ospiti di TEDxTorino con chi ti piacerebbe fare una chiacchierata durante la conferenza?
“Piuttosto vorrei lasciare un’ora i miei figli a Greco: loro impazziranno per le storie d’Egitto, e io potrò andare al bar.”
Il 29 avrai l’occasione di essere avvicinato da coloro che hanno assistito al Talk, c’è una domanda che ti piacerebbe ti facessero?
“Vorrei che mi chiedessero: come fai a essere così in forma? Invece mi diranno: un posto buono, economico, qui vicino per andare a cena?”
This Must Be The Place? Quali sono tre parole importanti che contraddistinguono quello che dovrebbe essere IL POSTO secondo te?
“Aperto, pacifico, divertente.”
Quale oggetto non può mancare nel TUO POSTO?
“Un bicchier di vino.”
Ci consigli un libro che per te è stato fondamentale o illuminante?
“A che punto è la notte, di Fruttero e Lucentini”