Eugenio Cesaro, leader del gruppo torinese Eugenio In Via Di Gioia racconta in anteprima il suo entusiasmo nel partecipare a This must be the place. Fa ancora fatica a realizzare la sua partecipazione in qualità di relatore dell’evento ma non vede l’ora di vedere le facce degli ospiti concentrate e reattive.
Ci racconti in poche frasi cosa sta significando per te essere relatore di TEDxTorino?
“Quando ho saputo che sarei stato relatore ho avuto un’esplosione di energia creativa, ho messo per iscritto pagine e pagine di idee che da tempo mi balenavano in testa. Il punto adesso sarà estrapolare qualcosa di concretamente interessante.”
Cosa ti aspetti dalla giornata del 29 gennaio?
“Mi aspetto fronti corrucciate, cervelli ricettivi e teste interessate.”
Pensando a ciò che racconterai sul palco di TEDxTorino ma immaginando di essere su una ribalta simile tra dieci anni, cosa ti piacerebbe poter raccontare?
“Mi piacerebbe aver maturato milioni di idee nuove da raccontare sfatando il mito che il sequel di un film debba essere per forza peggiore.”
Qual’è la prossima sfida che dovrai affrontare?
“L’uscita del secondo album degli Eugenio in Via Di Gioia, più che una sfida è una grande soddisfazione, la difficoltà sarà riuscire a trasmettere le nostre idee al meglio in questi mesi di lancio del disco.”
Giochiamo allo “speed date delle idee”, scorrendo gli altri ospiti di TEDxTorino con chi ti piacerebbe fare una chiacchierata durante la conferenza?
“Sono molto curioso di sentire i racconti di Matteo Negrin e di Federico Sirianni, però sono sicuro che mi farò trasportare a chiaccherare con tutti.”
Il 29 avrai l’occasione di essere avvicinato da coloro che hanno assistito al Talk, c’è una domanda che ti piacerebbe ti facessero?
“Sì, vorrei mi chiedessero di approfondire gli argomenti trattati con più calma.”
This Must Be The Place? Quali sono tre parole importanti che contraddistinguono quello che dovrebbe essere IL POSTO secondo te?
“Il contesto, il cibo e la compagnia.”
Quale oggetto non può mancare nel TUO POSTO?
“Lo scotch di carta.”
Ci consigli un libro che per te è stato fondamentale o illuminante?
“Flatlandia (di Edwin Abbott Abbott, ndr), per me è stato illuminante prima ancora che iniziassi a leggerlo, mi è stato raccontato ed ha generato in me tantissime idee.”